Luoghi di interesse: cosa vedere
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Cisterne
Cisterna del Castello è antichissima, si presume del 1300, essa doveva servire i bisogni dei castellani. Nel 1805, fu modificata la struttura con la costruzione di un muro e serrami. La chiusura completa odierna, con casotto semicircolare, è recente.
La cisterna della casa Bombardieri al Poggio San Rocco, del secolo XIX, è posta nel vicolo di Cintura in prossimità del Castello. Giovanni Bombardieri la fece costruire in prossimità dei suoi terreni limitrofi, in certi periodi era messa a disposizione del pubblico.
La cisterna di Piazza Pietro Gori , costruita successivamente a quella del castello. Si hanno notizie dai registri del Comune, dal 1575 delle annotazioni di spese per manutenzione della cisterna. Nel 1778 fu fatto un intervento di chiarificazione della cisterna e l’aggiunta di un coperchio di legno. La cisterna fu restaurata nel 1808, fu rialzato il collo, vi furono messi degli sportelli e fu aggiunta una copertura. Deve la sua forma attuale ai lavori eseguiti dal Comune.
Edifici di pregio
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Il palazzo Vestrini sull'angolo di via Gramsci con via dell'Acquabona edificio privato non aperto al pubblico.
Siti archeologici
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Fortezza d’altura di Monte Carvoli, tra le frazioni di Castelnuovo M.dia e Nibbiaia il panorama è dominato dall’altura del Poggio Monte Cavoli (352 m s.l.m.) che, insieme alle altre alture circostanti, funge da spartiacque tra i torrenti che ad ovest si gettano nel Tirreno e ad est confluiscono nel fiume Fine. A metà altezza una cinta muraria, in blocchi in opera poligonale, a secco, è databile al IV-II secolo a.C. ed interpretabile come fortezza d’altura, luogo cioè destinato al ricovero di persone ed animali in caso di attacco bellico. Sulla sommità è invece presente una fortificazione, presumibilmente un luogo di avvistamento presidiato, databile all’età medievale.
Necropoli Pian dei Lupi, tra le frazioni di Castelnuovo e Nibbiaia sulle pendici prime pendici collinari che si affacciano sulla costa. Il sito di Pian dei Lupi era già noto per il ritrovamento fortuito di una tomba maschile, il cui corredo, databile alla prima metà del III secolo a.C, è conservato al Museo Archeologico di Rosignano Marittimo. Dal 2001, in seguito ad alcuni rinvenimenti occasionali avvenuti nel corso di lavori agricoli, sono state programmate ricerche sistematiche che, in due campagne di scavo, hanno consentito il ritrovamento di oltre 70 tombe, databili tra la fine del IV e gli inizi del I secolo a.C. Si tratta di tombe a incinerazione del tipo a pozzetto, talvolta coperte da una lastra in pietra locale abbozzata o da una tegola, per la maggior parte individuali, disposte a poca distanza tra loro, raggruppate all’interno di più sistemi con andamento circolare, forse con l’intento di sottolineare l’appartenenza dei defunti a una sorta di “clan” gentilizio. Si ignora l’esatta ubicazione dell’abitato etrusco, ma che doveva trovarsi in prossimità della necropoli, in un luogo che godeva di una posizione strategica: da qui, era possibile avere un ampio controllo sul mare, dove si incrociavano le principali marinerie dell’epoca (cartaginese, etrusca, greca, siceliota e romana) e sugli assi viari costieri (la Via Aurelia, almeno nel tratto Roma-Pisa viene realizzata nel 241 a.C.).
San Gaetano, presso Vada. In località San Gaetano, scavi archeologici condotti dall’Università di Pisa, stanno dando alla luce un importante quartiere databile tra il I e il VII secolo d.C. Di sicura pertinenza del porto romano di Vada Volaterrana, del complesso sono stati ad oggi individuati due impianti termali, un magazzino per il carico e lo scarico delle merci, un mercato al dettaglio (macellum), un ampio edificio a destinazione artigianale e commerciale e la sede di una corporazione di lavoratori portuali (collegium). I risultati degli scavi mostrano, senza possibilità di dubbio, che il porto di Vada Volaterrana – presumibilmente già esistente in età arcaica – gestisce per tutta l’età ellenistica e fino alla tarda antichità una vivace attività commerciale, costituendo il principale tramite tra Volterra e il suo hinterland e le rotte commerciali mediterranee: lungo il fiume Cecina e l’asse viario che percorre la valle, i prodotti agricoli, minerari ed artigianali del ricco entroterra arrivano al porto diretti in ogni parte del Mediterraneo, e la medesima strada, in senso inverso, percorrono le merci che dalle stesse rotte arrivano in Italia.
Informazioni: Museo Archeologico Palazzo Bombardieri
Via del Castello, 24 Rosignano M.mo
tel. 0586-724288
Chiesa Sant'Ilario-Rosignano Marittimo
Situata nel centro storico di Rosignano Marittimo, risale al 1500. L’edificio è stato completamente alterato da restauri del 1700 e da rifacimenti moderni. Sulla facciata ovest di un certo interesse sono le bifore in pietra locale.
Castello di Rosignano Marittimo
Adagiato sul colle che guarda il mare, il borgo medioevale , si presenta come un’antico castello, edificato intorno al 1100 e fortificato. Il Castello di Rosignano comprende oggi un insieme di edifici ed è posto alla sommità del colle dove è stato edificato il centro del paese. Il nucleo originario ha forse origini etrusche o romane; sicuramente fu un fortilizio medioevale. Il primo documento in cui viene nominato Rosignano risale al 762. Comprende la Chiesa di Sant'Ilario, le Torri Circolari medicee (1562) e palazzi appartenuti ai grandi latifondisti della zona: Bombardieri, Minghi, Vestrini, Marini. Sopra la porta è visibile lo stemma mediceo e cinque boccatelli che dovevano tenere una terrazza (1785). La cisterna dopo l'arco è forse trecentesca.
Castello Pasquini
Il Castello Pasquini domina il centro abitato di Castiglioncello. risale alla fine del 1800 quando il Barone Lazzaro Patrone lo costruì sulla vecchia villa di Diego Martelli, figlio dell'Ing. Carlo. Circondato da pini e lecci secolari, decorato all'interno in stile Coppedè, con fregi in parte di natura araldica, il Castello ebbe come ultimi proprietari privati i Conti Pasquini. Nel 1980 fu ceduto alla Regione e al Comune di Rosignano. Ristrutturato subito dopo accoglie importanti manifestazioni espositive e culturali. La recente installazione nel parco adiacente di un teatro-tenda dà la possibilità di accogliere manifestazioni convegnistiche di grande rilievo.
Per informazioni sul Cartellone completo di eventi e spettacoli
sul sito: www.armunia.it
Indirizzo e recapiti telefonici: Armunia c/o Castello Pasquini
Piazza della Vittoria, 1 –57012 Castiglioncello (Li)
tel. 0586-754202
Castello di Castelnuovo della Misericordia
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Castelnuovo, antica roccaforte militare romana, conserva, nel borgo medievale, un piccolo Castello originario del XIII sec.
Torre di Vada
Le notizie che riguardano risalgono torre del faro di Vada al 1284 quando fu costruita dai pisani. La torre con annesso forte furono smantellati dai fiorentini nel 1430 circa. Sotto il Granduca Cosimo III la torre fu ricostruita; accanto furono costruite alcune strutture i dormitori per i soldati utilizzando alcune strutture del vecchio forte, il tutto collegato da un ponte in muratura ancora esistente. La parte terminale della torre fu rifatta nel '900.
Torre Medicea di Castiglioncello
La torre di Castiglioncello di fu costruita verso la metà del XVI secolo sotto Cosimo I dei Medici. E' una delle numerose torri di avvistamento e difesa della costa.
Per visite rivolgersi all'Associazione Pro loco amici di Castiglioncello presso ex-stazione di Castiglioncello.
Chiesa Sant'Andrea-Castiglioncello
Situata a Castiglioncello, fu costruita nel 1621, costituisce insieme alla Torre Medicea, uno dei pochi edifici di interesse storico di castiglioncello. Ha ancora una funzione religiosa. Un recente restauro ne ha modificato completamente l’aspetto.
Chiesa San Leopoldo-Vada
Situata a Vada, il re Leopoldo II costruì questa chiesa dal 1843 e il 1848. Ha la forma di croce latina a volta, preceduta da un portico di colonne con cupola ottagonale. il suo campanile domina il mare. All’interno troviamo un importante quadro di Vincenzo Lami.
Chiesa Santo Stefano-Castelnuovo M.dia
Situata a Castelnuovo della Misericordia, fu costruita tra il 1638 e il 1643 per iniziativa della Magistratura della Pia Casa di Misericordia di Pisa. E’ stata restaurata nel 1842.
Mulini idraulici
Mulino della Fonte è ubicato di fronte alla “Fontana del latte”. L’opificio si presenta in uno stato di conservazione scadente: il fabbricato risulta parzialmente distrutto mentre rimangono visibili , la gora (adibita ad orto) e la presa dell’acqua dal torrente ancora oggi funzionante ed usata per l’irrigazione degli orti vicini.
(Da"Strade di pietra, vie d'acqua e di vento" di Giuseppe Milanesi e Roberto Branchetti).
Mulino dei Goracci è posto a circa 100 m dal precedente e lo si incontra sulla destra (per chi scende dalla nuova strada di circonvallazione). vi si accede attraverso una rampa di scale che conduce alla fonte detta dei Goracci, ricavata nel muro che chiudeva la gora del mulino.
Fonti
Fonte dei Goracci in basso al Parco dei Poggetti ricavata nella serra dell’omonimo mulino
Fonte del latte, seconda fonte più a monte sul Botro dei Goracci in posizione intermedia fra la precedente e quella dei lavatoi. Secondo una leggenda locale le sue acque miracolose sono in grado di ridare il latte alla madre che lo avesse perduto. La leggenda sottolinea uno dei drammi della maternità antica in ambiente contadino. Il corso d’acqua così nominato oggi, aveva il nome antico di Botro della Fonte o anche Borro dei Mulini.
Fontina del Saracino si trova lungo la via Traversa Livornese, detta del Saracino. Le mappe catastali toscane del 1823 riportano il toponimo “Fonte ai Bretti”
Mulini eolici
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Mulino a vento di Rosignano Marittimo, il più antico dei mulini presenti sul territorio, a quota 170 m. s.l. m, presenta un’ampia base a tamburo rispondente alla tipologia disegnata da Agostino Ramelli nel 1588. La torre, realizzata in muratura (pietra locale e mattoni), era sovrastata da una calotta mobile (in legno), ruotante secondo la direzione del vento, che sosteneva le pale e conteneva gli organi della trasmissione. In genere la torre degli opifici eolici si eleva su due piani: al terreno si trova il locale dei grani e delle farine, mentre al primo piano era collocato il “palmeto “, ovvero la coppia di macine con la macina superiore (“soprana”), mobile e la inferiore (“sottana”), fissa. Il segnale turistico, collocato nei pressi dell’opificio, ne fa risalire l’epoca di costruzione al secolo XVI; tuttavia nessun riferimento a questo mulino a vento compare negli estimi cinque- seicenteschi del comune di Rosignano, solo nell’Estimo del 1795 viene descritto per la prima volta come “dimesso” e “immaginante”. Un colpo gravissimo alla struttura della torre è stato inferto dai bombardamenti dell’ultima guerra. La foto piccola del 1930 mostra, la struttura in uno stato di conservazione decisamente migliore dell’attuale.
(Da "Ambienti storici e ambientali in ambito rurale" di Roberto Branchetti)
Il complesso della fonte
Il complesso della fonte è ubicato lungo via della Fonte, nei pressi il Botro dei Goracci. Alcune lapidi poste sulla facciata della fonte, ne ricordano i pubblici usi e la conclusione dei lavoratori nel 1837,essendo il luogo ben fornito d'acqua nei pressi della fonte vi sono ubicati anche i lavatoi pubblici.
In alto a destra, nei pressi della fonte e i lavatoi pubblici, vi è ubicato il fabbricato dei macelli , dove in passato vi venivano abbattuti gli animali.
Mulini idraulici
Il mulino di Cima, come si presenta a fine 2005. Nel riquadro le condizioni dopo la pulizia dalla vegetazione eseguita in occasione dell’apertura dell’Ippovia. L’epoca di costruzione di questi mulini non è nota. Per certo, quello di Cima esisteva già fin dal 1795 mentre il mulinetto di Mezzo presenta un’architettura riconducibile al periodo ottocentesche si mostra del tutto simile alla “ripresa” del mulino di Bucafonda.
Il mulino di Bucafonda è ubicato nel punto in cui il torrente disegna una stretta ansa, dando luogo ad un salto di cascata superiore a dieci metri. Il mulino di Bucafonda e quello del Fine di Rosignano, erano a ruota “verticale”, tutti gli altri avevano la “ritecine”, ovvero la ruota verticale. Le prime citazioni in cui si fa riferimento all’opificio risalgono agli inizi del seicento.
Mulino eolico
Mulino a vento di Collina Alta (sec. XIX)
Ubicato sul poggio di Collina Alta a quota 85 m. s. l. m. , c’era l’unico mulino a vento presente nell’area di Castelnuovo della Misericordia. L’epoca della sua costruzione non è nota. La prima citazione compare nel Catasto Fabbricati di Rosignano del 1876 dove è censito fra le proprietà di Natali Don Egisto. Nella foto, in cima alla collina, nascosti dalla vegetazione, i resti murari conservati ancora oggi.
(Da “Strade di pietra, vie d’acqua e di vento” di Giuseppe Milanesi e Roberto Branchetti)
Vicoli storici
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I vicoli caratteristici del centro storico di Rosignano Marittimo coronano l’esterno della cinta muraria di fortificazione del castello. Già nel 1500 circa, il paese era rappresentato da poche case aggrappate sotto il castello. Lungo le stradine lastricate e nelle piazzette si svolge la rappresentazione del Presepe Vivente che ogni anno, nei giorni precedenti al Natale, rende questo paese ancora più caratteristico e suggestivo.