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ABBANDONO RIFIUTI, NUOVO REGOLAMENTO DI VIDEOSORVEGLIANZA AMBIENTALE

ABBANDONO RIFIUTI, NUOVO REGOLAMENTO DI VIDEOSORVEGLIANZA AMBIENTALE

ABBANDONO RIFIUTI, NUOVO REGOLAMENTO DI VIDEOSORVEGLIANZA AMBIENTALE

Viene disciplinato con un apposito regolamento il controllo dell’abbandono e smaltimento illecito di rifiuti con il sistema di videosorveglianza. Lo strumento approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 8 aprile (favorevoli Pd, Riformisti-Psi, contrari Gruppo misto, astenuti Forza Italia e, Movimento 5 Stelle) risponde ad uno dei principali problemi di carattere ambientale e di decoro urbano, l’abbandono di rifiuti, tante volte segnalato dai cittadini. Attraverso l’apposizione di fotocamere sarà dunque favorito il controllo del territorio e l’individuazione dei responsabili.

Il “Regolamento per la videosorveglianza ambientale finalizzata al contrasto dell'abbandono e lo smaltimento illecito dei rifiuti nel territorio comunale” raccoglie le indicazioni ricevute dopo un periodo di sperimentazione negli ultimi cinque anni, e recepisce le normative europea e nazionale in ambito di privacy, trattamento e conservazione dei dati attraverso il sistema di videosorveglianza.

Gli impianti mobili saranno attivati nei punti individuati dalla Polizia Municipale dove saranno rilevati direttamente gli abbandoni di rifiuti, a seguito di segnalazioni ricevute dalla società che gestisce la raccolta, di rilevazioni degli uffici comunali competenti e di segnalazioni dei cittadini (art. 4). La finalità degli impianti infatti è individuare i cittadini che commettono infrazioni (art. 5) mediante riprese fotografiche, dunque raccogliendo e conservando i dati delle persone ritratte in modo strettamente necessario ad assicurare l’accertamento dell’illecito, e  dando accesso ai dati solo all'Autorità Giudiziaria e agli organi di Polizia. Nelle zone videosorvegliate sarà apposta un’apposita segnaletica, con il simbolo della videocamera e le informazioni sintetiche sul trattamento dati in base al Regolamento europeo e sulle indicazioni del Garante per la protezione dei dati personali.

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